Artisti di frontiera per i popoli in fuga
Catania 30 Aprile 2016 - Aspettando Connessus
Museo Civico Castello Ursino
Catania 30 Aprile 15 Maggio 2016
Comunicato stampa dell’evento 28/04/2016
La manifestazione culturale, “Aspettando Connessus: Artisti di frontiera per i popoli in fuga”, che inizierà il 30 Aprile a Catania nell’open space di Castello Ursino, nasce per presentare il primo evento del Programma Connessus, che partirà nel 2017, “Jihart – Arte e Pace”, promosso dall’Associazione Salvatoriana Cascada onlus. Il Programma Connessus si propone come antitesi dei Centri commerciali, quelli che l’etno-antropolgo francese Marc Augé definisce i “nonluoghi”, con l’intento di ricostruire il tessuto connettivo sociale attraverso la cultura dell’arte in tutte le sue forme.
Il cuore di Connessus è rappresentato dalla Neth, una scultura di dodici metri d’altezza realizzata dai quattro artisti aderenti al movimento NethArs: Giusy D’Arrigo, Giuseppe Rogolino, Rosario Genovese e il quarto, ancora da definire, perché sarà un artista proveniente da una di quelle terre dilaniate dalla guerra. Tale scultura sarà eretta al centro dell’Agorà Connessus, uno spazio progettato per far incontrare e interagire il mondo della cultura e i cittadini. Una piazza in grado di generare quella scintilla necessaria a riavviare un nuovo e sempre più necessario processo di cambiamento. Ma l’aspetto più importante di Connessus, essendo basato sul volontariato, è quello di generare un volano economico mirato al sostegno dei bambini profughi di guerra.
Il messaggio che passa oggi è: “la strada della felicità passa per lo shopping”, noi di Connessus invece siamo certi che la strada per la felicità passa per la cultura nella condivisione. L’evento di Castello Ursino “Aspettando Connessus: Artisti di frontiera per i popoli in fuga”, è portatore di un duplice messaggio: quello di presentazione di Connessus Catania 2017 e quello, più didattico, mirato a spiegare il modus operandi del Programma Connessus. Per tale ragione Giusy D’Arrigo e Giuseppe Rogolino, artisti di Cascada, ideatori e fondatori di Connessus, presenteranno il prototipo della Neth realizzata da loro, insieme ad alcune opere artistiche sul tema prescelto.
In un lato della Neth, sono state incastonate sei pietre provenienti da sei luoghi diversi: Iraq, Libano del sud, Afghanistan, Kosovo e Centrafrica, reliquie di guerra offerte dall’inviato di RaiNews24 Ettore Guastalla. Dello stesso giornalista è la foto della bambina africana del manifesto, scattata nel campo profughi di Bossentèlè, Repubblica Centro Africana. Intorno alla Neth, ci saranno tutte la arti maggiori. Per la musica, interverrà una rappresentanza dei musicisti della sede di Cascada di Gravina in Puglia: Enza Carenza, Luigi Lasalandra, Giuseppe Loglisci e Gabriele Nuzzi; per il teatro, la compagnia teatrale catanese “Il teatro che migliora la vita” diretto dal regista e attore Claudio Mazzenga; infine, per la danza, il direttore artistico e coreografo Roberto Zappalà aderisce al progetto Connessus con MoDem collettivo giovane CZD, diretto da Enrico Musmeci. È prevista inoltre la presenza di Marco Eugenio Di Giandomenico, docente di economia della cultura e dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, noto manager culturale milanese esperto di sostenibilità delle arti.
“Aspettando Connessus: Artisti di frontiera per i popoli in fuga” sarà una performance artistica in cui non ci sarà alcuna distanza tra visitatori ed artisti, perché Connessus, essendo connessione e condivisione, mira a far sentire le persone stesse parte dell’opera.
Perché è molto diverso osservare un’aquila che vola, dal volare insieme ad essa. Infatti, l’aspetto più drammatico dei profughi è quello di non essere recepito per ciò che realmente è, poiché quasi sempre viene distorto da luoghi comuni e paure spesso infondate. E ciò avviene perché, tra loro e gran parte di chi li osserva, c’è sempre una grande distanza, quella creata dall’ignoranza inoculata magistralmente da un’informazione ipocrita. Per i siciliani però non è così, perché il primo approdo sicuro per i Popoli in fuga è proprio la Sicilia, una terra con radici culturali profonde e antiche, abitata da un popolo che ha provato sulla propria pelle secoli di fughe e lotte per la libertà.
Ecco perché Connessus parte da Catania ed ecco perché l’Associazione Salvatoriana Cascada, ha accolto con estremo piacere la proposta del Comune di creare l’Area Connessus a Parco Gioeni, nel cuore di Catania. Un’ area verde in cima alla via Etnea che guarda verso il mare, per molti il mare della speranza.
Connessus è un programma internazionale che, dopo Catania prima tappa europea, sarà portato anche negli altri quattro continenti che condivideranno l’idea.
“Quando ospiti nella tua tenda, uno o tanti, stai salvando l’umanità intera” proverbio tuareg